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I ragni granchio non tessono tele, ma si fingono fiori

( 09 Novembre 2022 )

A differenza dei loro simili, i ragni granchio non tessono le tele, ma si mimetizzano sui fiori prendendone il colore per sorprendere e catturare le prede con chele grandi e robuste. I ragni granchio sono piccoli araneidi che hanno un ruolo fondamentale come indicatori e custodi della biodiversità vegetale. Il perché lo spiega uno studio dell’Università di Pisa, pubblicato sulla rivista Ecological Indicators.

«Molti organismi, appartenenti sia al regno vegetale che animale, sono spesso privi di una nota importanza nei vari ecosistemi sia naturali che antropizzati» spiega Stefano Benvenuti docente dell’Ateneo pisano e autore dello studio.

«I ragni granchio ne sono un chiaro esempio, dal momento che essi sfuggono spesso alla vista degli osservatori risultando così trascurati nella valutazione della biodiversità di un determinato ecosistema».

La presenza di questi predatori è un indice della complessità di un ecosistema e la loro specifica funzione sembra quella di contenere la prolificità delle specie di fiori dominanti. La loro predazione degli impollinatori che visitano i fiori limita, infatti, il trasferimento del polline e la relativa formazione di seme lasciando così spazi ecologici alle specie meno abbondanti.

Teatro della sperimentazione sono state le cosiddette “wildflower strips”, ovvero le strisce di fiori ai margini delle colture allestite al Centro di Ricerche Agro-Ambientali Enrico Avanzi dell’Università di Pisa.

Seguendo la Teoria di Gaia, il lavoro di ogni singolo elemento della Terra non è casuale e interferisce con quello del suo vicino secondo una logica evolutiva e tutta la biodiversità ha un ruolo cruciale nel mantenere l’equilibrio degli ecosistemi. Queste suggestioni sull’autoregolazione dell’intera biosfera, formulate dal famoso scienziato James Lovelock, trovano riscontro in questi micro-ecosistemi: la creazione delle “wildflower strips” ha portato alla formazione di una piramide alimentare, costituita dai fiori selvatici alla base (produttori), dagli impollinatori al centro (consumatori) e dai ragni granchio all’apice (predatori).

«Dal momento che gli agroecosistemi sono notoriamente carenti di biodiversità – conclude Benvenuti – i ragni granchio sono un valido indicatore della complessità biologica di un determinato ambiente, assumendo inoltre il ruolo ecologico di custodi della biodiversità. In pratica ogni organismo, anche se apparentemente insignificante, può avere un ruolo cruciale nel mantenimento della biodiversità e dell’equilibrio dinamico degli ecosistemi».

I ragni granchio non tessono tele, ma si fingono fiori
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