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L’importanza dei paesaggi sonori

( 27 Luglio 2022 )

Uno degli aspetti più affascinanti del birdwatching è l’ascolto dei canti degli uccelli. Non essendo dotati di corde vocali, questi emettono vocalizzi, suoni e melodie attraverso un organo chiamato siringe che produce vibrazioni al passaggio dell’aria inspirata. Ascoltandoli, ci rendiamo conto che assumono molteplici funzioni come, ad esempio, la difesa del proprio homerange. Ma esistono anche canti attraverso cui gli uccelli comunicano stress e allarme, e vocalizzi che rientrano nelle parate nuziali per il corteggiamento. In Italia possiamo ascoltare le melodie di ben oltre 500 specie.

Un team della California Polytechnic State University, coordinato dalla biologa Danielle Ferraro, ha cercato di indagare su quanto possano essere importanti questi suoni per l’uomo e come possano influenzarlo. Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Proceedings of the Royal Society B, mostra risultati davvero interessanti.

Sono ormai numerosi gli articoli scientifici che hanno evidenziato l’importanza del canto degli uccelli sul benessere psicologico dell’uomo, sempre più sedentario. Negli Stati Uniti, ad esempio, le persone che vivono in città trascorrono l’87% del loro tempo al chiuso e un ulteriore 6% in automobile creando una disconnessione con la natura davvero rilevante.

L’esperimento dei ricercatori californiani si è svolto su due sentieri molto frequentati nel Boulder Open Space and Mountain Parks, in Colorado. Si trattava di provare a verificare le percezioni emotive degli escursionisti esponendoli a due paesaggi acustici differenti. In questo scenario sempre meno improntato alla convivenza in natura, questa ricerca ha mostrato un’incredibile risultato grazie all’uso di un coro fantasma. In un primo sentiero sono stati fatti ascoltare i canti spontanei degli uccelli presenti in quell’area. Nell’altro sentiero, invece, è stato collocato un sistema di altoparlanti camuffati nella vegetazione che emetteva una varietà di vocalizzi di specie superiori a quelle residenti nell’area di studio.

Il risultato ottenuto è stato particolare: nei sentieri dove i canti degli uccelli erano spontanei le persone hanno ottenuto una sensazione di benessere generale molto apprezzata, ma nella zona dove i vocalizzi erano molti di più il risultato fornito da questi “canti fantasmi” è stato ancor più completo. Gli escursionisti, infatti, hanno avuto la sensazione di trovarsi in un’area con molte specie nidificanti.

Oltre alla piacevolezza per l’udito, questo ha generato una riduzione dei sintomi dello stress e una maggiore sensibilità verso i luoghi attraversati, di cui si è riconosciuta la grande naturalità e la necessità di un maggior rispetto nei confronti dell’ecosistema presente.

Clinton Francis, professore di biologia del Politecnico della California, supervisore del progetto di ricerca, ha affermato: «Sono davvero sbalordito dal fatto che solo 7-10 minuti di esposizione ai canti degli uccelli abbiano migliorato il benessere delle persone. Questo sottolinea davvero quanto sia importante l’udito per noi e probabilmente per altri animali».

Questa ricerca è l’ennesima conferma di quanto sia importante supportare e migliorare i paesaggi sonori all’interno e all’esterno delle aree protette.

I risultati emersi sottolineano la necessità per i gestori dei parchi di ridurre l’inquinamento acustico antropico, che non è solo un modo per migliorare le esperienze dei visitatori, ma può anche portare dei vantaggi alla fauna selvatica. Una riduzione del rumore potrebbe contribuire a renderci più felici, consentendo un più facile ascolto dei suoni naturali, incluso il canto degli uccelli.

Bibliografia: https://doi.org/10.1098/rspb.2020.1811

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